Pubblicato il 02/01/2018 14:26:33
Spesso Il male dividere Ho incontrato. Era la cancellata che risorge Il paracarro di stelle vestito Erano le orme Di distruzione di masse Che irrompono. Erano i ribelli houthi, i rohingya. Erano i residenti e gli studenti I borghesi piccoli piccoli Potenziali assassini Di piccoli piccoli borghesi. Non seppi altro amore Oltre quello appreso dai treni regionali Dalla denuncia di ogni stupro Prima di sapere la provenienza dei maiali. Dalla denuncia di ogni tentativo di imbrigliare Le tue ovaie E le tue garanzie occupazionali. Dalla facoltà di vedere in ogni tua malaria Una siringa del Santa Chiara.
Se facessimo un conto Delle cose che non tornano Il non sapere se è sudore O sputo o lacrima. Se facessimo un canto delle cose Che non tornano O se le cose tornassero cantando O cantassimo il tornaconto. Se non fosse morto Giulio Regeni Se mio nonno avesse pagato tutti i biglietti dei treni che ha preso, volerei restando su questo piattume. Ho scelto invece, dentro uno schema possibile, di ridere allo specchio che reggi di combattere un regime con la cura terrena, con il coraggio di un “Noi” che non dica “Loro” la forza di un “Io” che dica “Tu”. (Questa poesia è dedicata anche a Mike Hughes)
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