Abbiamo chiesto alla nostra pelle
La messa a fuoco dei nostri confini
L’occhio umano arriva a
Scarsi livelli di definizione
Per questo, sono in uno sguardo increspato
Sullo spazio svelato dal sole
Sul piano che chiamiamo “paese”
Devi chiedere al gambero di fiume
Come indietreggiare
Devi chiedere alla cascata
Come moltiplicare cadendo
Devi chiedere alla trupia
Come farsi irruente sorpresa
Devi chiedere a Mimmo, a Lamin,
e al Bussento
come dall’inferno si nasca
nella pietra si scompaia
e da essa si riaffiori
Chiedi a loro, io sono in un passaggio
La mia lingua si scioglie in un saluto
Puoi chiederci la parola che schiuda mondi
Ma non il loro confine
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