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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Narra un soldato e altre prose

Narrativa

Robert Musil
Via del Vento Edizioni

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 05/03/2013 12:00:00

 

Per chi ha conosciuto Musil con L’uomo senza qualità potrà restare forse un po’ stupito per l’esiguità di questo volumetto. Leggendolo, tuttavia, lo stupore non potrà che alimentarsi per la nitidezza della prosa, la precisione del descrivere, tipica della monumentale incompiuta, ma assolutamente riconoscibile ed intatta in questi cinque brevi racconti. L’universo interiore dell’autore austriaco vive e pulsa in queste brevi prose, si distinguono i tratti caratteristici del suo scrivere e alcuni degli argomenti prediletti. I brevi racconti hanno un gusto quasi sfumato, quell’incompiutezza che poi divenne sistema ne L’uomo senza qualità. Quasi dei semi pronti a germogliare e produrre mille rami colorati dei fiori musiliani, degli abbozzi per narrazioni future, brevi pennellate che descrivono un soggetto, che agli occhi del lettore ha una sua compiutezza, ma che si collocano in una prospettiva più ampia, in un divenire che forse verrà sviluppato o forse rimarrà una piccola perla. Molto forte questa sensazione appare in Archivista in cui la narrazione si frammenta in brevi note, appunti da sviluppare: “Archivio dei ritagli di giornale, proprio così suonava la denominazione per questo ufficio di assistenza sconvenientemente allestito. Descrizione dell’impiego. Come è avvenuta l’assunzione – svegliarsi nel mezzo di un sogno caotico…” Come si nota in una attività singolare e quasi inutile (ricorda un po’ la preparazione dei festeggiamenti per l’imperatore) ogni sfaccettatura di una esistenza è pronta a dar vita ad un universo. La grandezza di uno scrittore credo si misuri anche da questi particolari, oltre al grande affresco, il saper dare un quadro chiaro ed esaustivo con pochi precisi dettagli, riservandosi di creare da ogni dettaglio un grande disegno. Quindi, l’interesse nella lettura, oltre a conoscere dei brani di Musil sinora inediti in Italia, ottimamente tradotti dalla curatrice del volumetto Claudia Ciardi ed Elisabeth Kammer, sta nel trovarsi davanti una sorta di canovaccio, la struttura con cui un grande della letteratura inizia la costruzione di un romanzo, una sorta di laboratorio di idee.

Completano il volumetto una nota alla lettura molto interessante dal titolo Narrare l’Europa e una breve biografia dell’autore.


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