RIMEMBRANZE SETTEMBRINE
Mi hanno sepolto sotto un albero cavo dove un uccello canta
di notte la sua triste canzone ,canta di un popolo oppresso
di paure e sciagure. Mentre i ricordi affiorano alla mia mente
come onde del mare ,corrono giulive , spinti dal vento verso spiagge deserte.
Nel declinare dell’ estate la melodia dell’aria inebria lo spirito .
Seduto in seno a questa morte in attesa di una matura visione .
Ogni cosa muta , mentre la città ha divorato mille corpi,
con rabbia ha gettato le loro ossa in una discarica abusiva.
Settembre dolce donzella che danzi nel mio intelletto.
In cammino con te sulle montagne al fresco dei boschi ,
nell’incanto della natura , lontano dal caos e conflitti.
Immemore forma celante un’ antica storia nata per caso in una terra lontana
tra casermoni affumicati , in periferie sconosciute ,
il giorno china la testa e muore nel meriggio, pallido e assorto ,
muore con la voglia di conoscere ancora , inghirlandata di speranze e promesse.
Vano lottare contro questa realtà in bilico , in una dimensione triviale , pronto a cadere
come una foglia al prossimo autunno. Tra vigne pendenti sulle basse colline
l’ uva matura pende sui filari , tesi e infiniti .
Dionisiaco sapere , il vino inebria lo spirito , ubriaca e fa delirare.
Mentre dolce s’ode il canto della cicala nella sera sensuale.
Tra feste e fuochi qualcuno finisce per cadere in un fosso oscuro.
Estate mi sussurrasti all’orecchio in silenzio tanti dolci pensieri.
Ora che giunta la fine , ebbro settembre ,all’ombra d’un amore trascurato e deriso .
Muta in me ogni intendimento nell’ andare incontro alla morte che avanza .
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