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Poeti in dieci righe - Gian Piero Bona

Argomento: Poesia

di Alfredo Rienzi
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Pubblicato il 14/03/2017 16:16:26

Poeti (di Torino) in 10 righe - 9. Gian Piero BONA

 

 

Gian Piero Bona (Carignano, 1926), ha all’attivo, dagli anni ’60, opere di narrativa (da Il soldato nudo, 1960, II ed. Longanesi, 1972, all’autobiografico L’amico ebreo, Ponte alle Grazie, 2016), sceneggiature televisive (da La monaca di Monza, film, 1965), teatro (Le tigri, Garzanti, 1983), traduzioni (portando per primo in Italia Il Profeta, di K. Gibran, Guanda, 1968), studi esoterici (celebre il suo Magia sperimentale. Manuale pratico, Ed. Mediterranee, 1977). In poesia ha esordito nel 1955 con I giorni delusi, (Mondadori); l’ultima sua raccolta edita è - dopo circa quindici volumi, tra cui Gli ospiti nascosti, Einaudi, 1990 - Le lontananze, Aragno, 2015.

 

In una eccellente intervista di Antonio Gnoli (La Repubblica, 20.3.2016) G.P. Bona fornisce una definizione sintomatica della sua poesia: “È vivere verticalmente ciò che gli altri di solito subiscono orizzontalmente". Il viaggio biografico in geografie classiche (Egitto, Asia Minore, Grecia) si è specchiato nel viaggio tra diverse aree, registri e sentimenti dell’espressività. Anche in poesia, dove si è mosso dalle forme d’ispirazione neoclassica de I giorni delusi, allo schietto erotismo di Canzonette priapee (ES, 2005), tra tradizione e contemporaneità, esplorazione e «contraddizione».

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Piero_Bona

 

 

 

Il guardiano

 

Catalogare mostri e ombre perenni

 in biblioteca, e con curiosità

 e trucchi brutali specchiarsi indenni

 nell’argento della creatività;

  

sfidare il notturno dei capitani

 che stracciano le pagine contenti,

 sporcando i tuoi quadrati asciugamani

 di vergine; nel cobalto dei venti

   

attirare i più segreti accostamenti

 e formare il tuo spazio, è importante.

 Un cane c’è sempre negli spaventi

  

che protegge il colpevole e le gare

 da eroe. In casa il guardiano è importante

 per un’opera nuova da rifare.

 

da Sonetti maestosi e sentimentali, Scheiwiller - All’insegna del pesce d’oro, 1983

 

 

 

 

 

* * *

  

Per caso, se un mattino all’alba

 puoi figurarti il cielo a scala

 tutto abitato da sapienti mondi,

 e nel giardino udire piante

 che riflettono o pietre sul sentiero

 intelligenti o spiriti che insegnano

 nell’aula di una selva, allora

 lasciati pur prendere per pazzo e

 gètta giù i tuoi libri da una rupe

 

 da Gli ospiti nascosti, Einaudi, 1989

 

  

  

* * *

 

 Nelle mutande del mare è una porpora:

 il cazzo è una tortora,

 è un mollusco che ci pende

 con grande coraggio

 La vita carnale è un ermetico saggio.

 O rosa (rosa

 virile s'intende)

 fra le gambe ti portiamo

 da secoli. Ma per cosa,

 o fantastica rosa?

 

da Canzonette priapee, ES, 2005

 


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