Quando è volato in cielo un figlio di una cara, carissima amica, un anno fa, io ero a pezzi, come tutte le altre famiglie del piccolo paese dove lui abitava, si stringevano muti e pensavano che la sua mamma si schiantasse dal dolore .
Invece l'ho vista cheta e fortissima, una pace dovuta da Qualcuno che dava un senso a parole come morte , dolore, la sentivo battagliera ,viva quando ci siamo salutate, mentre io ero in continua guerra con un Signore sfuggente quasi alle futili domande della mia vita.
E sono ritornata alle mie giornate non vissute , parvenze di amici , di amori , apparenza e non altro, sopportare per non soffrire.
Ieri sera ci siamo ritrovati a un anno di distanza, per ricordare lui, il figlio di tutti, eravamo in pochi ma io volevo rivedere lei, per sapere se ancora ci fossero attimi, ricordi di un' esistenza felice ma breve, o se fossero già scivolati via nella nebbia di sempre.
Era sempre uguale, sempre sorridente , mi ha abbracciato con calore chiedendomi del lavoro , dei miei acciacchi, e nonostante i problemi che aveva, ecco, era luminosa, la sua fede l'ha salvata , era già credente, ora di più, parla con il suo bambino e si affida, completamente, semplicemente.
E ritornando a casa ci ha detto che voleva offrirci un regalo speciale, un 'dono', a ognuno il suo, non cose concrete e superficiali, in fondo , ma qualcosa cercato, voluto, amato con tutto l'amore che c'è , anche ritrovarci dopo tanto tempo è grazia, oppure felicità per me che , ripeto, faccio a botte amichevole con Lui, e lo rispetto.
Così, scopro i doni che inaspettati vengono , con sorpresa, amici veri , non blasonati , con il due di picche incorporato, o il significato di quel che penso e che scrivo ed essere libera , non arlecchino servitore di mille padroni.
E' il mio dono, così io sono.
©testo&foto Mara L.