UN BEL MATTINO
Un bel mattino ci sveglieremo e capiremo che siamo morti. O che non siamo ancora nati che la vita ci ha lasciati da soli in angolo oscuro in attesa che risorga il sole ,con tante domande con un pugno di mosche chiuse nel palmo di mano con tante paure di non rinascere più .Rincorreremo il tempo andato i dolci ricordi dai mille colori , del dire, del fare saremo una via di mezzo, saremo il bel canto che s'eleva dal volgo che echeggia in squallide periferie in sogni per lo più infranti.
Saremo il mattino che giulivo ci conduce alla battaglia , uniti per mano saliremo verso il cielo, saremo a migliaia , milioni d'anime, compagni , camerati, fratelli, sorelle saremo questo folle amore , questa giustizia che impazza poi s'incazza e prende a pesci in faccia chiunque.
Saremo che cosa ? forse una bella poesia , un grido di dolore che s'ode aldilà del monte, saremo questa folla che balla davanti al comune insieme alla vecchia che canta la sua ninnananna al figlio che non è mai nato , insieme alla bella ed il suo amante insieme al disoccupato all'operaio, all'imbianchino, all'idraulico al contadino , saremo loro, la loro voglia di vivere saremo noi che insieme sfideremo la sorte , nel cuore della giustizia , pensando al domani , ci caleremo le braghe in questa libertà.
Stropicceremo gli occhi assonnati con sollievo, ci accorgeremo.
Che le sofferenze, legate ai giorni, legate alle ore, sono svanite.
Che le veglie paurose tra mostri assillanti, le corse affannose su strade giganti, sono svanite e rideremo, ormai tranquilli, prendendoci in giro per la paura che abbiamo avuto, il sogno di vivere sarà finito.
Sarà la fine che ci condurrà alla ragione , legati al dubbio ad un soggetto politico, ad una fragile ricerca etimologica , ignari d'aver compiuto chi sà quale prodigio. La fine c'attende a braccia aperte , assonati, indiscreti ignari di cosa sia la verità fatta donna su questo minuscolo pianeta , lontano dal cuore che abbiamo sempre amato in maniche di camicia. Con gli occhi socchiusi, in fondo a questo tunnel , usciremo consapevoli di ciò che siamo , figli di secoli passati di tante lotte , di tante guerre nascoste dentro una tasca di un vecchio calzone.
Ma oggi amore dobbiamo andare, giù nella strada, dobbiamo lottare, perchè il sogno che ancora vediamo, che annega i nostri visi in un dolore ormai quotidiano, sia meno triste mentre aspettiamo, quel bel mattino in cui il vento gonfi le vele verso la morte, in cui ci guidi verso il nulla, verso il nulla, verso la fine insieme forse ,verso la vita.
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