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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Un anarchico sentimentale

di Samuela Cittadini
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Pubblicato il 02/11/2020 12:56:33

Da un po' di tempo ti eri ammosciato. Niente più albe per Frank; non dopo che il tuo miglior amico se n'era improvvisamente andato in Uruguay per cercare di riordinare le idee, rilassarsi e Dio sa cos'altro. Le tue serate non furono più le stesse e, se per questo, neanche i tuoi giorni. Niente più bagordi, per te. Il divertimento nella sua essenza più pura era morto. Lo seppellisti sotto quintali di nostalgia e ti fidanzasti con Veronica. Sapevi fin dal principio che la cosa non avrebbe potuto durare. Lei era una donna di quelle che, invece di polemizzare per ogni tua contraddizione, ti guardava con un sorriso dolce. Ma potevi indovinare dal suo sguardo che nulla di quello che avevi detto era andato perso. Veronica non polemizzava, no: lei catalogava e archiviava. Poi un bel giorno se ne usciva con una domanda casuale ma precisa e tu sapevi di essere in trappola. In fondo l'unico, irrisolvibile problema era che Veronica era veramente innamorata di te. Provava quell'amore di fronte al quale non ci si può non sentire, in qualche misura, in colpa. E tu colpevole lo eri e fino al midollo. Perché tu un amore così non l'hai provato mai, né per lei né per nessuno al mondo; non in questo modo, non in questi termini. Così, mentre il tempo passava, dentro sentivi sempre più forte il richiamo del mondo, il "là fuori" che grattava via via più insistentemente sulla porta, finché a un bel momento il “là fuori” aveva strisciato fin dentro al buco della serratura ed era scivolato giù di sottecchi, aveva raggiunto in silenzio la tua pantofola blu e vischiosamente s'era arrampicato sulla tua coscia di maschio volitivo; in modo subdolo si era impossessato del tuo pollice che, con movimento felino e compulsivo, si era messo a scorrere le notifiche sullo smartphone. Sono o non sono gli anni dei social? Puoi anche restartene in apparenza tranquillo e beato accanto alla tua donna che si fa le unghie davanti alla TV e smanettare con indifferenza sul cellulare, consultando le notizie del giorno, il meteo, l'aggiornamento di stato di un tuo amico lontano...
In realtà stai curiosando sul profilo della sconosciuta che ti ha inviato una richiesta d'amicizia, chissà chi è? Si chiama Siria@117, tu non l'hai mai vista e non ha nessun amico in comune con te. La cosa ineluttabilmente t'incuriosisce, accarezza la tua vanità, esalta il tuo egocentrismo di maschio che sa di saperci fare, non esulando in certo qual modo dal giustificare e sdoganare una punta molto appuntita del tuo narcisismo congenito, atavico, duro a morire. Lei chi è? Ha un viso di una bellezza meravigliosa, sempre ammesso che la foto sia sua. Il suo profilo è disseminato di post ammiccanti e provocatoriamente sensuali. Sei tentato di accettare la sua richiesta, ma di sicuro Veronica se ne accorgerebbe, comincerebbe a fare domande sospettando chissà che cosa, quando in fondo non è successo proprio nulla.
Ancora.
Dunque cominci quel gioco di avanscoperta senza dare nell'occhio. Sprofondi nel divano dal lato opposto alla tua donna beatamente ignara e allo stesso tempo allunghi un piede e lo insinui sotto alle sue gambe. Così, con aria fintamente annoiata, cominci a esplorare il profilo di costei che è emersa dal nulla come una Venere dalla sua conchiglia. La Venere ha tantissimi amici, centinaia di seguaci. Riesci a vedere alcuni post che la tipa ha pubblicato. Sono immagini ammiccanti in lingerie, alcune sono molto provocanti e in modo provocante costei le ha commentate. Sono decine i commenti scatenati di uomini e donne che hanno raccolto l'invito. D'acchito non sai cosa fare, poi Veronica scansa infastidita il tuo piede – reazione che era nelle tue meschine intenzioni fin dall'inizio – e, istantaneamente libero, ti autoassolvi in anticipo su ogni possibile evoluzione della faccenda, decidendoti a contattare la sconosciuta via chat. Le scrivi usando tutta la cautela possibile, cosciente del fatto che costei potrebbe e, al tempo stesso, potrebbenon essere la stra-figa mondiale che appare. Lei ti risponde senza fretta, probabilmente impegnata in più di una conversazione; resta sull'impersonale, ringrazia per i tuoi complimenti, ma non più di tanto. Avvezza, dev'essere, a riceverne. Non sai che inventarti per attirare un po' di più la sua attenzione. Le domandi come mai ti abbia inviato una richiesta d'amicizia, come abbia fatto ad arrivare fino a te, e lei ha una scusa più che plausibile: ha visto la tua foto sulla pagina on line di un notiziario locale, mentre posi tutto soddisfatto con la tua cernia da 24 kg, ancora agganciata all'amo. Si è incuriosita, ecco tutto. Detesti ammetterlo ma ti si sta già un po' ammosciando; ti aspettavi qualcosa di più personale e, volendo stare strettamente ai suoi post, senz'altro qualcosa di più spinto. Siria@117 se ne esce dalla chat di continuo, ha altro per la testa, ti molla e ti riprende senza grande interesse. La cosa comincia a farti girare i coglioni: ti ha o no chiesto l'amicizia? Che cosa fa adesso, ti pianta così? Chiedere l'amicizia è una cosa seria, sottintende un interesse, promette una conoscenza. È questo che fai tu ogni volta che chiedi l'amicizia a qualcuna, no? No.
In verità, la maggior parte delle volte non te ne importa proprio niente delle donne con le quali cerchi di entrare in contatto. Stai solo foraggiando un pezzetto di mare. Più tardi passerai con la tua rete a strascico, sperando che qualcuna sia rimasta impigliata; districherai la rete quel tanto che basta a capire se è scopabile e poi la rigetterai in mare a fine uso. Almeno, questo succedeva prima di Veronica. Ora non ne sei più tanto sicuro. Ora che sei dall'altra parte, attribuisci alla richiesta un significato più pregnante; altrimenti dovresti ammettere con te stesso l'eventualità che il soggetto in questione potrebbe aver adottato il tuo stesso modus operandi. Cazzo! E se fosse un uomo? Ne hai sentite a decine di storie simili su truffe di ogni genere. Ma questo non succederà a te! L'unico modo è farla uscire allo scoperto così, senza starci tanto a pensare, la inviti al tuo club per la sera successiva; dici che ci sarà una festa, molto da bere, musica da ballare, bla bla bla.
È più che confermato che Siria@117 deve essere molto richiesta, infatti risponde dopo più di 20 minuti e in modo fastidiosamente sufficiente: "Che cosa ti fa credere che io abbia voglia di uscire con te?" "Vedere il soggetto della foto dal vivo?", chiedi. "Ti dirò”, fa lei, "ho visto quella foto, m'è piaciuta ed è finita lì; non sarai mica uno di quelli che per una richiesta di amicizia la fa tanto lunga e ne approfitta subito per provarci?" Ecco, da uno a dieci, se tu dovessi dare un punteggio a ciò che trovi più irritante in una donna, la sua risposta farebbe l'en plein al ribasso. In un attimo il tuo ego si è gonfiato a dismisura e sta facendo a cazzotti per uscirsene fuori con una delle sue memorabili battute. Ma attenzione però, ego a parte, ti funziona ancora qualche neurone dotato di potere razionale, che ti spinge a considerare il fatto che costei potrebbe davvero essere una stra-figa mondiale. E bruceresti un'occasione così solo per un po' di orgoglio ferito? Puoi ancora darti da fare con le parole, sei bravo e lo sai. Così, seppellito il piano A, passi di netto a quello B e rilanci: "Guarda che ti ho solo invitata a uscire per conoscerti, non mi sembra così strano". E lei: "E secondo te io uscirei con uno che non ho mai visto, eccetto che in una stupida foto, per andare al club vattelapesca, scroccare qualche drink e farmi sbattere in macchina?". È il colmo, la tipa ha davvero deciso di farti incazzare. Si fotta il piano B e la remota eventualità che la tipa sia la stratosferica ecc.
Esplodi con un: "Senti, per me potete andarvene tranquillamente a farvi fottere tu e la tua convinzione di essere chissà chi. Pensi davvero di essere così preziosa?". La preziosa non si fa attendere stavolta "Ma complimenti per l'eleganza! Ora mi mandi a farmi fottere, ma un attimo fa mi invitavi buttandola là, come tanto per fare qualcosa; avrei dovuto essertene infinitamente grata? O posso rispondere semplicemente come la penso?”. È una senza peli sulla lingua, senza dubbio, e quindi puoi essere sincero pure tu: "Chiaro che vorrei provarci con te. D'altra parte dalle foto che pubblichi non mi sembri una che la tiene sotto sale”. Lo scambio diventa concitato. “Ti dirò, anch'io ho guardato le tue foto e non sembri davvero il conquistatore per il quale vuoi farti passare. Hai anche una certa età, o sbaglio? E anche un principio di pancetta niente male. E che dire del tuo tono? Ti proporrò per il premio zotico dell'anno, contento? Mi sembri soltanto uno che non la vede da un pezzo! Ciao e sogni d'oro e mi raccomando: non tirar tardi sulle chat erotiche, ti hanno fuso il cervello!”. È il colmo, in un colpo solo costei t'ha dato del vecchio, del panzuto e del segaiolo. A te! Andresti su tutte le furie se soltanto fossi solo. Così, ti contieni, la mandi mentalmente a cagare, e chiudi la parentesi. Ma questo non diminuisce per nulla il tuo malumore. E non puoi sfogarti in altro modo che ripensando all'improvviso a Camille. Ah, Camille! Chissà cosa starà facendo adesso. Provi subito a mandarle un messaggio, tanto per vedere se è sveglia. Lei c'è sempre per te. Quando non riuscite a vedervi, fate spesso del sesso telefonico. Certo ti sentiresti più tranquillo se Veronica se ne andasse a letto. Cominceresti a provocare Camille e lasceresti che lei provocasse te. Camille è fantastica. Non hai mai conosciuto una che sapesse usare le parole così bene. E le sue fantasie, mio Dio, come sanno coinvolgerti. Decisamente è una donna fuori dal comune. Ma Camille stasera non risponde, probabilmente già dorme. Te la immagini nel suo grande letto bianco, lo stesso letto in cui da anni fai del sesso meraviglioso con lei. Lei non ti avrebbe mai dato del vecchio, questo è certo. Camille è l'amante ideale, ma guai a dirglielo! Quella stronza di Facebook, Siria@117suole, ti ha rovinato la serata. Dev'essere una matta, pensi, ma non sai spiegarti come lei stia in qualche modo eccitandoti con questo suo piglio di donna che sembra sapere esattamente chi è e quanto vale. Sai che dovresti mollare lì ma non ci riesci e con un colpo da maestro attacchi su un tono completamente diverso. C'è o non c'è ancora e, più forte di prima, l'auspicabile probabilità che la femmina in questione sia davvero chi dice di essere? E scrivi, “va bene, probabilmente hai la tua parte di ragione. Sono stato poco gentile, frettoloso, maldestro. Ti prego di accettare le mie scuse. Le tue foto mi hanno spinto in una direzione sbagliata, lo ammetto. Sei così bella e eccitante e all'apparenza così disponibile che ho dimenticato all'improvviso le buone maniere che, ti assicuro, mi contraddistinguono. Ricominciamo da capo, vuoi?” E mentre aspetti la sua risposta, ti accorgi che sei stato talmente preso dal battibecco con la sconosciuta che non ti sei accorto neanche che Veronica se n'è andata a letto. La risposta della stratosferica non arriva. Al diavolo, pensi. Più in là di così non puoi andare. Decidi di chiuderla con i social, per stasera, e te ne vai a letto anche tu. Trovi la tua donna addormentata sul fianco, il suo viso dall'espressione serena ti sembra quello dell'innocenza. È bello e quasi scultoreo il suo corpo sotto al lenzuolo. Ti spogli e ti infili nel letto in mutande sentendoti vagamente un imbecille per essere stato a perder tempo con una stronza virtuale mentre questa, viva vegeta e carnale, era a portata di mano. Probabilmente quando si è alzata dal divano per andare a dormire ti ha augurato la buonanotte. Di sicuro tu non l'hai sentita. Eri troppo incazzato e preso dal gioco. Ti infili a letto, ti avvicini a lei e senti già il calore della sua pelle; la osservi nella sottile luce che emana dalla finestra, il suo viso ha un'espressione di intenso abbandono e ti sfiora per un secondo l'eventualità che dietro a quegli occhi chiusi ci sia una Veronica con un'altra vita, altri sogni, altre possibilità che non ti contemplano. Eccitante! Sfiori la sua pelle alla base del collo, la percorri con dolcezza fino alla spalla e la sua morbidezza esagerata ti dà come al solito un brivido, quel brivido di quando l'hai toccata per la prima volta. Sposti il lenzuolo per scoprirla e ti accorgi della luce che proviene dalle sue mani. È il suo telefono ed è ancora illuminato; lo prendi per appoggiarlo sul comodino quando inevitabilmente ti rendi conto che è ancora aperto sulla stessa chat che hai appena chiuso con Siria@117: Ecco chi era! E solo allora vedi che Veronica ha aperto gli occhi e ti sta guardando con una delusione che sembra il compendio di tutta la delusione femminile di ogni epoca storica dall'alba dei tempi. Una lacrima le scivola sul lato della guancia, se l'asciuga e si volta dall'altra parte, lasciandoti lì come l'inguaribile stronzo che sei sempre stato e sempre sarai.


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