Pubblicato il 24/07/2018 09:58:31
Per inseguirti, sogno, andai lontano. Non mi arrivò dal piccolo giardino lo stupor delle fronde, il lor fruscio era ancora l'ottobre solatio; io ti lasciavo, senza una parola; io ti lasciavo, triste terra mia e non mi accorsi... Forse non capivo... E non mi chiesi. E non mi chiesi s'eri già al cancello per potermi parlare e trattenere: pensami sempre. Ti esorto, ancora, non lasciarmi ma se non puoi... Sereno sia il cammino. Ti lascio un libro di preghiere. Il cancello si chiuse tra le rose dell'autunno cangiante. O madre santa! Dolce madre mia, sapessi... Fu un dolore vederti sì smarrita... Ma un sogno, è un sogno e fu nel mio obiettivo, render gioiosi voi della mia gioia. Mamma, papà, rivedo i vostri sguardi interrogarsi lungamente. Al fin, prevalse il sogno e rivedo papà mentre mi dice: “Ebbene va'; ovunque andrai, figliola, noi ci saremo.” Parlò quindi la mamma: “So che non vuoi lasciarci; l'invito, pure, non declini. Partiremo con te. Lungo la via, dà la mano a tuo padre. Andiamo, vai... Ti sia fedele il sogno, il canto, la promessa che ci fai. E Iddio ci salvi, figlia. Abbi coraggio.”
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