Pubblicato il 31/10/2010 18:30:15
Nei suoi gesti ora lenti ora spenti una giostra in disuso – nel buio un corpo deluso –
Improvvisamente: Il ricordo e la freschezza che avevano i giorni con lei: Lo schiaffo della primavera.
Adesso guarda la vita di sbieco: il suo volto un vicolo cieco.
Dice: “Lasciatemi solo la magia del ricordare. Venero l’idolo del passato perché sono io ed è lei e tutto il resto l’ho sputato lontano, dove nessuno mi prenderà più per mano”
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