Siamo dadi e utili bulloni
di questo meccanismo.
Usi, misure e passi
di vite varie.
Viti similari al via
- a tatto, piccoli cubi -
d’immediata deformazione
già dal primo contatto
con quest’atmosfera.
Tutte sullo stesso piano
poi a variar di tornitura - nel breve -
con teste per tutti i gusti
esagonali, esalobate, a taglio
cilindriche, svasate, a croce
anche vuote o a brugola
proprio, proprio … senza testa.
A filetto globale o parziale e dadi
normali, flangiati
o con anello di maggior tenuta;
che si cercano per accoppiamento
o, almeno … ci provano.
Quando s’incontrano affini
amorosi divengono gli intrecci
e s’avvitano … anche per tutta la vita.
Purtroppo ognuna ha il proprio fardello
d’ignoto e implicito obiettivo
e continuo è il bordello: viti
ad alto indice di resistenza
a plasmar nel morbido
e magnati dal grasso calibro
a volersi misurare con vitine
consenzienti e snelle, e viti ad anello
con l’interesse per i cavi perso
e autofilettanti
e chi più non trova il suo legno
e chi fa ruggine a l’addiaccio
e chi agiata è finanche troppo oliata
e chi in quel muro più
non ci vuol stare.
Siamo la minuteria maggiore
di questo mare, col cuore uguale
ma, troppo spesso
… lo lasciamo da parte.
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