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Breve poesia

di Guido Balbo
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Pubblicato il 22/01/2021 11:18:58

 

 

Breve la vita per buttarne. Certo

la si può vivere di matematica

 

ad essere perfetti.

Dai numeri è richiesto. Ma noi

riusciamo a trattare gli altri

come numeri, credendoci ben altro

- in più o meno - Usando

impropriamente radici

ed ennesime potenze. Ritmi

troppo logoranti e tangenziali

troppo distanti dal centro.

E il fulcro ne risente.

Con preferenze di operazioni

moltiplicazioni e somme

in casa propria e, per l’altro mondo

sottrazioni e divisioni;

 

o di storia, al rogo i restanti

in personali fasti;

 

geografia, col proprio fertile terreno

nel deserto altrui;

 

o di tutto il resto: io dottore

e pazienti gli altri, vicini e distanti.

 

È sotto tutti gli occhi

… telecamere comprese!

 

E penso al vivere di poesia

dov’è inutile ogni verso

senza suo fratello, ché nel insieme

trova il suo senso.

 

Dove si stringono patti esclusivi

a stretto contatto

 

ma, d’adiacenza e lontananza

partecipano tutti

alla stessa singolare

e inimitabile poesia.

 

 

 


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