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Accendevo poesie

di Valentina Grazia Harè
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Pubblicato il 09/12/2010 14:40:18

Madre: un assoluto invernale sulla mia pelle.
Farfalle rare solo nella mia mente.
Un assoluto da amare...
Se la mia pelle era fatta per il sole?
Se la mia voce sapeva solo cantare?
Se ridevo con mio fratello?
Se il mondo nascondeva -dentro- un duello?

Tutti si chiedevano perché le mie ballerine
non sorridessero...
Avevano già l'inverno di mia madre
nel duro obbligo dei sorrisi di plastica
e danzavano, senza gioia,
animate dai non colori
nell'assurda stagione del non sorriso

Io non ho un sorriso di plastica
perché intenerito dal pianto
che ritorna spesso nel sonno franto

Non riesco a ricordare un sorriso di mia madre
Forse non ha mai sorriso...

Mi perdo nell'assenza di una casa:
la strada da percorrere fino a lì mi fa cadere
quando vorrei solo appoggiarmi a lei
senza il passo immobile che è il senso di colpa.

Bambina, recitavo sempre le mie poesie al buio
Accendevo versi coraggiosi nell'oscurità
- senza madre ci vuole coraggio a vivere-

e me ne riscaldavo le mani, mentre
l'inverno carezzava le mie poesie
ma non le conquistava



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