Ho camminato lungo il fiume del aldilà , con le mie scarpe rotte ed il cuore in mano, guardando il sole cadere dietro un sogno infranto. Alcuni poveretti mi dissero : “Un giorno, ragazzo, sarai, farai molta strada ”, ma la metropoli dormiva e non rispondeva mai alle mie domande. Ho continuato a camminare e cantare fino alla fine dell’ autostrada , verso altre terre ed altre nazioni con le mie canzoni .
Avrei voluto essere qualcuno, uno importante
solo per un’ora, elevarmi in un respiro della terra .
Avrei voluto dire “guarda, ci sono anche io”,
ma il vento parlava piano, e nessuno sentiva
la voce del mio Dio. Nessuno sentiva la mia voce
ed il mio interagire con la ragione del mondo.
Ho venduto canzoni per un panino e un bicchiere, di vino
ho riso coi santi e bestemmiato con piacere sull’ essere me stesso . Ho amato una donna che non sapeva il mio nome, la sera mi accarezzava, il giorno mi lasciava come un dannato fuori la sua porta. Sono caduto sempre più giù ed ho visto l’inferno poi il paradiso. Ho visto il signore del blues ridere in mezzo al fuoco della creazione.
Avrei voluto essere qualcuno, uno importante
un treno che passa e non guarda nessuno.
Avrei voluto accendere un fuoco in una terra deserta,
ma ho solo cenere sulle dita e la mia colpa tenta
di portarmi sempre più giù verso l’inferno, verso un altro giorno ed un altro lavoro in fabbrica. Verso quello non credo giusto, verso quello che ho visto ed ho taciuto affianco di chi soffre, di chi abbassava la testa. Senza proteste , senza un sussidio.
E ora i miei sogni dormono dentro una valigia di pelle,
là dove il mio blues s’intreccia con le stelle.
E se mi vedi cambiare strada, non chiedermi il perché,
è solo il peso dei giorni che non riesco più a cambiare.
Non riesco più a volare sopra questa città , in compagnia
degli angeli e dei demoni del mio dire. Non dirmi addio ,
non dirmi addio . Dio mio .
Avrei voluto essere qualcuno, uno importante
una voce nel vento, un lampo nel buio profondo.
Ma resto qui, amico, con la mia voce e il vino,
a cantare piano in una vita post datata con il mio destino.
Aspettando ogni cosa si compi , ogni cosa avvenga , in una vita spesa nell’essere delle parole , espresse in silenzio fuori l’uscio di casa in bilico tra il bene ed il male , volando come un angelo sopra la metropoli , sopra i grattacieli , sopra le mille disgrazie. Sopra le strade , di corsa verso la notte . Verso questi versi inutili da cantare ad un pubblico sordo.
Non dirmi addio . Non dirmi addio . Dio mio.
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