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Sogna l’elefante bianco

di Maurizio Barzi
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Pubblicato il 23/12/2012 20:31:44

 

Natività e l’elefante bianco




l'elefante bianco protegge i suoi sogni
se lo tieni premuto sul fianco dentro la tenda

Come la Mayadevi la madre di Siddhartha
Le grandi orecchie vibrano d'ali                              

e nell'aria sembra un violoncello quel suono
nel buio fuori dal balcone veglia l'elefante bianco
il tuo respiro e cosa nel sogno borbotti  

 

 

 

 

 

 

Aspettami dicevi sto rivando l'll

Sapevi che sarei tornato?

Fatta di neve sul fianco di latte e garze

per mani di lino negli occhi le trine

i ricci per ciglia andava alla rosa

diceva per dire al laghetto

che trema di balena con l'll favore dei merli

 

 

Gli elefanti vanno dalle spose

che custodiscono un loro oriente

nel velo i ricami, ninive del cielo
nel solco del seno deponi l'attesa
accudisci
Incessanti si alzano in volo gli uccelli
deformando la luce, sbriciolando gli anemoni
per nutrirti di uova e di prugne


 

 

Racchiude le costole l'anima 
in fiori di felce e limonio 
a bagno nei versi 
sul mistero si solleva la veste 
s'incontra la carne d'amina 
dove l'avorio riluce 
sul calor della terra 
avviene il possesso 
più su della perdita della vista 
più giù dove gli occhi vedono 
sole le tracce 
si fa sacra ogni minima fibra




L'elefante bianco con sei zanne
discende dal cielo e te le pianta sul  fianco  sinistro
I sacerdoti interpretano dentro il tempio sul bosco
e il loro responso è gioioso
Dicono che è una fecondazione
e nascerà un principe dentro di te
Piccoli Gesù Siddhartha come bambini che corrono
lungo la riva dei fiumi tirando sassi al cielo
facendo rayuela le grida

 

 

 

Tenevo fermo l'll viso per non svelarmi

per non cantare fermavo l'll passo

ma vibrava l'erba sotto i piedi

come a dire lo sapevo

e che mi scoppiavi dentro l'll cuore

a rivederti e l'll foro nel collo

si faceva in mille buchi e gli occhi chiari

Respira la tregua mi hai detto

Guarda le bestie...

Senza paura la cerva e l'elefante d'argento

si porta via l'll tempo che abbiamo perso

nella sua memoria fedele

 

 

 

 Alla pura immacolata foresta
 si affida il luogo del concepimento
 Ed è li che compare la cerva
 Corpo ignaro di doglie
 al ramo del fico si appende
 la bocca mastica foglie

 

 l'eterno ciclo del samsara 
un canto minimo di consonanza 
la danza tra corpi scossi di sintonia 
ricongiunge le mani poi vola 
nel taglio più bianco di luce del mondo 
sigillando la vocazione 
del sogno di l'll

 

 

 

 

 

 

 

 

La ballerina fa un passo si muove piano  

ci indica l'acqua Vieni dost prendimi tra le mani

come fossi senza pelle Guarda come mi allarga

dentro l'll candore sparso in questo amore

nel buio dintorno nel fondo sull'orlo

nel segno pulito Nel foro incantato

viene un fremito  se tocchi gli argini

attraverso le mani modifichi l'll domani

 

 

 

 

 

 

Dal fianco destro deve partorire
l'avorio che avvolge il bambino
straordinario d'amore  millemila ninive
Elefante bianco a sei zanne
nel bosco laghetto e balena  
ti riporta a riva dove porge il fianco la cerva
alla sete infinita di otto  e garze dal fianco
srotolano preziose e bianche
assieme al bambino nostro per sempre

 

 

 

 

 

Passo creaturale Trasfigura
dissesta, ma salva
in tutta la sua potenza e fragilita'
come la sartiglia infilza la sua stella  
che morendo si contrae dando alla luce  l'll nome

 

 

 Narimità con elefante  clicca</spa


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