Pubblicato il 22/06/2021 22:25:06
Forse è una prerogativa dei nati al lago, quel confine di montagne sempre davanti agli occhi unico sbocco il cielo o l'immaginario oltre le curve il mistero dell'infinito troppo lontano per un bimbo o un vecchio. Tutto è qui davanti, e il sole luccica sull' acqua, il vento increspa la superfice e a volte i lampi la impauriscono. Se c' è un infinito, per un bimbo è oltre le montagne, oltre le curve o il cielo, per lui lo spazio oltre la cornice del non è mai limitato forse oltre non c'è la paura dei lampi o il desiderio che torni il sole l'infinito è sempre oltre le montagne. Eppure io voglio stare di qua, se non ci sono paure o desideri voglio stare di qua voglio andare a pescare sul lago sperando che non piova che poi è solo acqua che mi bagna. Con una radiolina dalle pile quadrate attaccate dietro con lo scotch e magari un libro, o perchè no, un topolino, nell' attesa che qualcosa abbocchi. E se pioverà ci sarà sempre un portone, un tetto una castellana accogliente per ripararsi E tutte quelle goccie si aggiungeranno al lago che rimarrà un lago. E avrà la pelle d'oca e canterà andando al mare. Sì è' di qua che voglio stare in questa finitezza infinita a immaginare cosa c'è oltre il confine dell'inquadratura.
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