Se dal fascino assai raggiante,
a volte appare senza luce,
navigar divien eclatante,
ove la parola conduce.
Vocaboli, scritto e narrato,
non sono frutto di empatia,
sospetto divien malcelato,
nasconde offesa fantasia.
Tuoni di bugie, sol dispetti,
annullan la vera visione,
sempre nascon vari gruppetti,
or creando più confusione.
Il creator forse ha scordato
di adoprare l’acqua santa,
alla nascita, battezzato,
ma l’esposto sempre canta.
Ardua impresa, usar falsariga (*),
nel mutare scontri virtuali,
afferrar, con calma la briga,
nell’imporre il restar uguali.
Sempre si sfidan le ragioni,
d’uopo viene da pensare,
stan le mete nelle prigioni,
tutta una fase da fissare.
Al tempo, lasciam verdetto,
se il capo prende la sua rotta,
siam sotto il medesimo tetto,
ma la tegola è già cotta.
(*) Foglio attraversato da marcate righe, equidistanti e parallele, da porre sotto a quello su cui si scrive, aiutando a tracciare una scrittura diritta.
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