E, una mattina, il mio cielo
s'è innamorato delle stelle;
e, una mattina, sono caduti angeli,
stormi di satelliti, arcobaleni denutriti
nelle mie tazze da caffellatte.
La città è in fiamme,
la mia anima evanescente, evapora,
appannando vetri, frangibili,
d'automobili di seconda mano,
annullandosi nell'aria, incauta, esentasse,
d'un vicolo ruvido, danzando, ebbra,
nel ventre sudicio d'una balera bianca.
E, una mattina, il mare, incontinente
s'è bagnato di lacrime;
e, una mattina, mi sono visto,
vivo, in una pozzanghera,
e ho pianto.
[Memorie del sogno, 2008]
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