Quando tra cent'anni sarò morto
non vorrei trascorrere millenni indolenti
in confezioni di zinco, angosciato in eterno,
di non riuscire a dormir comodo,
annoiato, senza dolci compagnie,
dentro casse ad una piazza.
Non desidera bruciare in forni comunali
né a benzina, inquina!, né a metano
chi -come me- ha una pelle tanto delicata;
non sarebbe spettacolo molto dignitoso
un cadavere unto di crema abbronzante.
Non buttatemi nel Lambro ché, nemmen ora,
schizzinoso, m'aggrada di nuotare tra rottami,
lavatrici, profilattici bucati, e pesci ratto.
Non lanciatemi su Marte:
anche da morto, vorrei continuare
a dare fastidio con enorme gioia
e senza rimorsi a nostra madre terra,
ed ai suoi figliastri.
Che fare, vacca malora, di una salma senza fissa dimora?
Distillatemi, invero, e aggrappati alla vita,
bevetevi un bicchiere (di grappa) alla mia salute,
o, se preferite, alla mia faccia!
[Underground, 2007]
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