Pubblicato il 11/10/2012 13:08:05
Il lussuriare di Spirito che mi versi nel petto, con le Tue dita di Luce, è pingue cornice e bagna l’arcobaleno doppio il piombo di distratte stagioni, mogano di verità osata e riletta,non più oscurata,in sesto di meno fameliche cortine. Confusioni di miti appesi non valgono ad incantare né rito scaramantico del sangue col cardellino accecato dai barlumi dell’oro in funesta tiratura per i bonzi di corte, adesso è libera,corrente d’ali la brezza di ponente, scrolla da sé l’accordo brizzolato e muta con un bacio d’orizzonte Mare sangue a declinare spiriti,epifonemi (erano l’esergo non più brillante dove Luigi,su muri calcinati, dannava un povero ragazzo delle sue più stranite novelle) e se fiuto di fabule teneva in serbo la tagliola dello scrittoio, ora tegole di luce avversano l’inganno,l’embricazione ci libera nell’umiltà,ci spoglia sereni… So di fiammelle tremolanti al vento dai bivacchi all’ordine d’asfalto, l‘affetto del loro dire strada,di mota a me conosciuta,né gabelle di Sirene a tessere passi di danza ho da cercare in questa breve notte,spasimo corto, brevità dell’arco, solo riporre nei cassetti più lindi il galateo di qualche astrale esuberanza.
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