Tu somigli al bastione
che chiude questa Costa.
Non so quante volte
hai attraversato la mia
terra al tramonto,
quando i vassoi sanno di arance,
e i giardini smielano
con l'afa un'eccitazione
lenta e soddisfatta.
Quando alle colombaie
chic di cento alberghi,
rintanano le mani oro
dei turisti, e Capri
è, a favor di cielo,
un cammello annegato.
Io su quella strada,
l'ombelico ceramiche
e liutaio, esofago
terrazzamenti e
pescatori, salamoia
mare/monti, avevo
sempre diciotto anni,
una corda nel petto
ed il cuore ad una sola
uscita. Se mi avessi avuta allora!
Se ti avessi avuto allora,
con la frenesia delle
lucciole al collo di Furore,
con il profumo che ha maggio
quando giugno è ancora
lontano. Tu somigli al bastione
che chiude questa Costa, la cortina
accasciata sulle acque a dire
dove ristagna al paradiso
la voglia d'inferno.
Non so quante volte
ci saremmo potuti
trovare spalla a spalla
ai tavoli di un bar,
accalcati nella folla
marina del Patrono più
gettonato, nel solletico
degli scogli velati
da gambe, bambù e corpi.
Eppure mi piace questo tempo
in cui posso raccontarti chi
sono stata, i nodi dei miei pini,
il precipitarsi maiolica delle
rocce. Il ripetuto tentativo
di morte e rinnegato:
il nostro Abramo a mezz'asta
sulla gola di Isacco.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Emilia Filocamo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.