:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Recensioni
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
Pagina aperta 1976 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Thu Apr 25 02:01:00 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

La vita fa rumore

Poesia

Roberto Mosi (Biografia)
Teseo Editore

Recensione di Gian Piero Stefanoni
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutte le recensioni scritte dall'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 08/01/2016 12:00:00

 

Autore prolifico e sempre entro un'incisione critica ed etica del reale, già come dirigente della cultura alla Regione Toscana e come redattore di "Testimonianze" (la rivista fondata da Padre Balducci), Roberto Mosi conferma qui tutto il suo timbro insieme passionalmente partecipativo e incalzante tra le maglie di un contemporaneo riportato sempre alla dimensione cruda delle sue spoliazioni e delle sue dolenze. L'evento- l'occasione, il pretesto- da cui prende le mosse il libro è un corteo di protesta che ha visto sfilare tanti giovani, tanti cittadini per le strade di Firenze nel luglio 2013 dopo la decisione di un giudice di anticipare alle 21 l'orario di chiusura della Libreria Cafè de la Citè, luogo di aggregazioe culturale e sociale di non poca importanza. "La vita fa rumore" nella scritta in rosso di un cartello (e che fa da prologo nella foto dello stesso Mosi nella copertina del libro) viene ripresa dall'autore e segnata a paradigma di un contrasto sempre più evidente tra urgenze, sempre più comuni a molti purtroppo, e non ascoltate e un convivere civile sordo, monco entro corde e sacche di indifferenze e nascondimenti (quando non di repressioni). Perché la vita attorno a noi preme- ci viene ricordato- ci tira per la giacca e ci scuote, ci mette a nudo con la sua palestra di interrogazioni e perdite. A partire dal lavoro, sovente, cui Mosi dedica buona parte del libro ricordando dapprima le lotte di conquista dei più elementari diritti (a ritroso tratteggiando figure epiche come la Tosca e lo sciopero delle trecciaiole) la cui eredità viene messa poi a rischio nella precarietà di una condizione odierna il cui futuro sembra farsi ogni giorno più oscuro (non a caso il libro ha la sua dedica per i giovani fiorentini in cerca di occupazione). Alla poesia, allora, viene esplicitamente chiesto da farsene carico nella denuncia e nella testimonianza (vedi la lavoratrice in "Manifattura":"Parla delle nostre ide,/tessi il filo della memoria") di un canto ormai senza più versi se non quelli rappresentati dalle grida degli operai di fronte alle sirene della polizia, dei tanti migranti (mirabilmente tratteggiati come figure in un mondo di uccelli) e dei tanti lavoratori- neri- in nero nelle nostre campagne che coi tanti dispersi bussano con la loro fame, con le loro mani direttamente ai nostri infingimenti. La dignità smarrita nei lineamenti e nelle strade allora tenta una fuoriuscita negli appelli del giorno a cui queste pagine danno volentieri credito e voce spingendoci ad una misura, ad una tenerezza di luce, che in quanto umana non ci è mai estranea e, dunque, tanto meno diversa e che rappresenta la gemma di bene del testo (tra i tanti l'infermiera del manicomio, il vecchio ferroviere "capovaccaio" "che segue lento le greggi/ ai margini di lontani deserti", l'addetta alle pulizie che digita appuntamenti d'amore col proprio uomo). Il riconoscimento reciproco, l'interconnessione, si sforza così Mosi fino in fondo di far risalire come i valori forti a vincere quel mercato delle anime cui tutto per ogni sofferenza è a saldo seguendo (come lui in "Ospedale") tracce di storie e di figure attraverso i tanti padiglioni della vita per orientarci- ricalcando le sue stesse parole- nei labirinti delle nostre notti infinite. Ognuno guerriero contemporaneo delle lotte di tutti i giorni, novelli Ulisse la sera a casa come tornando a Itaca, nel sogno di un "incontro con altri/ cieli, con la sua stella cometa".

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

 

Leggi altre recensioni ai libri di Roberto Mosi:

:: Eratoterapia - Giuliano Ladolfi Editore
(Pubblicata il 01/03/2019 12:00:00 - visite: 1094) »


:: Non oltrepassare la linea gialla - Europa Edizioni
(Pubblicata il 21/10/2016 12:00:00 - visite: 1774) »


:: Luoghi del mito - LietoColle
(Pubblicata il 02/07/2010 12:00:00 - visite: 1694) »


:: Florentia - Edizioni Gazebo
(Pubblicata il 11/10/2008 18:19:00 - visite: 1950) »