Rafael Américo Henríquez nacque il 30 settembre 1899 a Santo Domingo. Figlio del poeta romantico Enrique Henríquez Alfau e Lea de Castro, completò i suoi studi negli Stati Uniti. Al ritorno nel paese natale la sua casa diventò ben presto un punto di riunione dei più rilevanti intellettuali dominicani di quel periodo, e venne battezzata La cueva. Inizialmente affiliato al postumismo, in seguito si incorporò al movimento della poesia sorprendida, gruppo con cui collaborò per molti anni, diventando uno dei direttori della rivista. Il suo stile, fortemente sensoriale e immaginativo, fu influenzato, tra gli altri, da Federico Garcia Lorca. Compose anche varie prose poetiche, tra le quali la più importante, Rosa de Tierra. Morì l’11 gennaio del 1968 a Santo Domingo.
“Non conosco in tutta la poesia dominicana un poeta come questo capace di disprezzare l’uso dell’idea, fino al punto di convertire i suoi componimenti in pure astrazioni. In esse il contenuto è la parola; e la parola non è tale, ma il riflesso della parola, riflesso del riflesso della parola...” (Manuel Rueda, dall’introduzione di Briznas de cobre, 1977)
PAZ
Ademanes de barro de manos sembradoras
han tomado la tarde. Jícaras amarillas
la gozan prisioneras, la muestran triunfadoras,
que tales son bandadas sonoras de semillas.
Oro móvil, espigas, color y campanadas
son presencias de luz, pájaros forasteros
en esferas de sol, en lumbres alcanzadas
por el propio rebrillo. Irrumpen los primeros
heraldos de la paz. Ya no siembra la moza
mil diamantes azules llovidos de la frente
cándida, nazarena; en rojez alboroza
un naranjo dormido. Y rezuma la gente
y mecen los frutales arpegios de laguna,
reflejos de senderos. .. ¡Despereza la luna!
PACE
Gesti fangosi di mani seminatrici
si sono presi il meriggio. Ciotole gialle
godono prigioniere; le mostrano trionfatrici,
stormi sonori di semi.
Oro mobile, spighe, colore e rintocchi di campane
sono presenze di luce, uccelli forestieri
in sfere di sole, in fuochi raggiunti,
dal proprio brillio. Irrompono i primi
araldi della pace. Non semina più la fanciulla
mille diamanti azzurri piovuti dalla fronte
candida, nazarena; esulta nel rossore
un arancio addormentato. E trasuda la gente
e ondeggiano i frutteti, arpeggi di laguna,
riflessi di sentieri. .. Si stiracchia la luna!
PAISAJE REFLEJADO
Sombras de pájaros inútilmente
el aire quiebran, a la luz embisten,
pues los árboles y la paz resisten,
y en cárcel fía la voz de la fuente.
Gajos de bronces van a la corriente,
de frutas la ponen, de sol la visten,
y frutas y sol si corren existen
y sangran colores y crían serpiente.
Redondez de miel de quedar gozosa,
suaviza la luz en luz reflejada
y por gracia tal de sí desnudada.
Y de nubes ebrios Dios y la moza
mezclan sus rosas con rosas de viento
y mudan la sed en florecimiento.
PAESAGGIO RIFLESSO
Ombre d’uccelli inutilmente
fendono l’aria, assalgono la luce,
gli alberi e la pace resistono,
e dalla carcere ressicura la voce della fonte.
Spicchi di bronzo vanno alla corrente,
la decorano di frutti, la vestono di sole,
e frutta e sole correndo appaiono
e sanguinano colori e generano serpenti.
Gioiose rotondità di miele,
la luce soavizza nella luce riflessa
e per grazia infine nuda.
E ebrio di nuvole Dio e la fanciulla
mescolano le sue rose con rose di vento
e mutano la sete in fioritura.
BROMA DE DOMINGO
Domingo con sol.
Palomas. Caracol.
Corros. Campanadas.
Mozas lugareñas
desatan bandadas
de risas risueñas.
Aquellas de verde,
invierten molinos!
¡Barajan caminos!
Verán que ya pierde
el rumbo la luna!
Mirando la torre
aguardan fortuna
los pechos de miel.
El viento no corre!
Pedradas las horas!
Pedradas de hiel!
– ¿Qué tanto demoras?
¡Luna demorada!
– Si tarda la luna
no llega la cuna
a moza casada.
LO SCHERZO DELLA DOMENICA
Domenica con sole.
Colombe. Lumaca.
Cori. Campane.
Fanciulle del luogo
sciolgono stormi
di risate allegre.
Quelle di verde,
investono i mulini!
Scompigliano le vie!
Vedono la luna
perdere la meta!
Guardando la torre
aspettano fortuna
i petti di miele.
Il vento non soffia!
Colpite le ore!
Pietrate di ghiaccio!
– Perchè ritardi tanto?
Luna ritardataria!
– Se ritarda la luna
non arriva la culla
alla fanciulla sposata.
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