“Mi rifiuto!” annunciò il vecchio conservatore,
era mio nonno, non volle mai vedere il paese sotto un unico candore.
“Mi rifiuto!” pregò il pontefice improvvisato triage,
di vedere positiva quell’inutile strage.
“Mi rifiuto!” pianse la mia mater dolorosa,
di abbracciare i precetti dei fasci come la spina d’una rosa.
“Mi rifiuto!” ordinò il fiero compagno,
di combattere per le nere camicie alzando il pugno.
“Mi rifiuto!” replicò la donna che sposai,
di gioire per la repubblica, fonte di nuovi guai.
“Mi rifiuto!” scandagliò il primo figlio al mondo messo,
di trasformare il rosso sentimento con l’assurdo compromesso.
“Mi rifiuto!” cantarono in coro i miei studenti,
di vestire gli abiti dei grandi, di correre agli armamenti.
“Mi rifiuto!” protestò il mio giovane nipote ,
dopo le mani pulite, di prestare fiducia al politico che perse ogni dote.
“Mi rifiuto!” urlarono gli italiani,
di dare un voto a chi copriva le morti dei Falconi e dei Borsellini.
“Mi rifiuto!” promise quel cavaliere,
di ostacolare la democrazia parole mai vere.
“Mi rifiuto?” domando oggi a me stesso,
nonostante la vecchiaia e la storia non concedono il permesso.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Piero Passaro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.