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Osiride è un dio nero

di Pietro Menditto
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Pubblicato il 03/05/2012 14:47:53

Gli occhi non fecero in tempo

ad abituarsi al buio – occorse una vita –

che pesante infierì la tenebra.

Così finalmente potesti gridare :”Ve l’avevo detto,

come è buia la luce, come è nera,

involucro che non dice, stretta che si fa

cornice”. Parente di quel nero

il silenzio apparecchiò parole

per dire/non dire, ignorando

suggerire.

Per aver rifiutato panieri di lasciva accidia

fui condannato ai celesti muri

di questa cella terrestre.

Tu non sei diverso, figlio.

Eri già distante, allora, mentre il resto

della scolaresca batteva sui timpani

idioti della festa imminente

i tuoi occhi irridevano alle quinte logore,

alla tana del serpente.

Adesso per un attimo siamo alla riva

qui deposti dal delirio infallibile della memoria

lontani dal fiato asfissiante della gente

e tu mi tieni per mano, me, tuo padre,

e osserviamo l’acqua che davanti a noi

forma le cascate fragorose

che inghiottono ogni voce,

ogni superbo assolo, le furie irose.

 



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