Ciao buon vecchio lago amico.
Quante volte mi hai accolto
nei momenti di maggior sconforto.
Sulle tue sponde ho ritrovato
l'orgoglio smarrito, la lucidità perduta
è una maggior consapevolezza.
Sei per me l'unica ancora di salvezza.
Quello che è per me è un mondo perduto di inutili certezze.
Mi hai accolto celato da un intrigo di rami e verdi foglie d'estate e rosse e arancioni e marroni all'imbrunire nelle verdi e soleggiate stagioni e
nelle gelige brevi giornate invernali, dalla rada e tagliente luce radente.
Sulle quelle sponde aride e povere io ti devo i momenti di maggior sollievo. Non ho bisogno di vederti, ma solo percepire al di là della soglia le tue acque serene e placide.
Salve povero lago che mi sollevi dai miei deboli pensieri.
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