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José Manuel Glass Mejía

Argomento: Poesia

di Manuel Paolino
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Pubblicato il 13/02/2017 19:47:24

José Manuel Glass Mejía e Gilberto Hernandez Ortega (1924-1978) sono gli ultimi due componenti del gruppo della poesia sorprendida. Quest’ultimo pubblicò alcune poesie sulla rivista tratte dalle sue due raccolte Eternas palabras e De Gualey al cielo, ma il suo fu un ruolo piuttosto marginale: dedicò invece la sua vita quasi interamente alla pittura, arte nella quale raggiunse prestigiosi risultati. José Manuel Glass Mejía nacque a Santo Domingo nel 1923, fu tra i più giovani poeti membri del gruppo. Scrisse la maggior parte dei suoi componimenti durante l’adoloscenza; il meglio della sua produzione poetica si trova in Antología Panamericana de la Literatura Dominicana (1912-1962). Si spense nel 1994.  

 

INTIMO LATIR

 

Serenidad pensante, inmóvil vida,

grandes ojos serenos divagando.

¿Realidades? ¿Ensueños?... No se

cuando entre sombra de luz reverdecida.

Desintegrada imagen toda herida;

turbias horas de insomnio palpitando

en intimo latir abandonado toda

memoria de inquietud perdida.

Miradas extraviadas en desvelo

de lejanas ausencias presentidas

como algo extraño que jamás se nombra.

Fuente ya sin retorno de su cielo

como huella fugaz en su partida

no son ya si no sombras entre sombras.

 

 

INTIMO BATTERE

 

Serenità pensante, immobile vita,

grandi occhi sereni divagando.

Realtà? Sogni ad occhi aperti?... Non so

quando fra l’ombra di luce sia germogliata.

Disintegrata immagine ferita;

torpide ore d’insonnia palpitante,

nell’intimo battere abbandonato tutta

la memoria d’inquietudini si è persa.

Sguardi disorientati, vigili

sulle lontane assenze presentite

come qualcosa di strano che non si nomina.

Fonte senza ritorno dal suo cielo

come impronta fugace della sua partenza:

non sono che ombre tra le ombre.

 

 

 


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