Maria Stuarda di Stefan Zweig
Questa volta a Stefan Zweig non è riuscita l'impresa di “Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica”.
Eppure, aveva con la vita di Maria Stuarda una tragedia perfetta, senza limiti!
Incoronata regina di Scozia a sei mesi, inviata a 5 anni in Francia come promessa sposa del Delfino che sposerà, presto divenendo regina di Francia.
Però il destino pare tradirla con la morte rapida del giovane sposo. Ma che vita sarebbe stata con alle costole una suocera come Caterina de' Medici?
Ritorna in patria a 19 anni nel turbine delle lotte cattolico anglicane.
Si sposa nuovamente, ma l'amore non è eterno e ...allora suggerisce l'assassinio del coniuge e, cupe de théâtre, ne sposa l'artefice!
Ribellione del popolo e dei candidi sovrani europei...
Allora fugge. Dove? Dalla cugina Elisabetta d'Inghilterra! Dimenticando, la tapina, di avere sempre rivendicato per sé giusto quel trono! Continua perciò a tramare ed essere sempre al centro di congiure contro “l'amata sorella”.
Come dipinge l'eroina il nostro biografo? “Si tratta di una persona non responsabile perché soggiogata dalle passioni”. Ed allora, non ritenendo affidabile nessun documento dell'epoca, si dilunga in risibili interpretazioni psicologiche.
Così alla fine pure lui condividerà l'icona della martire, tanto cara alla Controriforma.
Il peggio però Zweig lo darà nel dipingere le due sovrane come donnette isteriche perché prive delle forti spalle maschie.
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