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Lame

di Angelo Naclerio
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Pubblicato il 23/07/2023 22:36:57

       

       LAME

Là dove volta rapace

la folla di palazzi sopra il porto

una mezzaluna di brace

la mia vista inquieta.

Insegne di banchieri splendenti

accanto ad austeri snelli campanili

fari severi giallognoli e rossastri

d’eterea e pelagica oscurità

lacerano la comunione

per tragica grandiosità d’evoluzione

sulle banchine metallici carrelli imponenti

lunghi bracci di gru sopra i mercantili

possenti il diuturno dispiegarsi squarciano

dell’etra cristallino verso il blu marino.

Una bella giovane in care braccia quieta

sull’ultimo scoglio a solivo mi colpisce:

al diurno rosseggiare conclusivo

con tetri occhiali i suoi lumi proibisce.

Anche le canne, troppe, nella bonaccia

a pescare sull’intera terrazza allineate,

stagliano sulla mia cetra lame taglienti

le caligini della sera slavate.

 


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