Gli ingranaggi del dubbio sono farraginosi
nell’amante e nel padre, mai nel compagno.
Ed io che sono trino, come ogni uomo concimato
dalla fede, dal vizio e dall'avidità li avverto
grevi e gravi, groove nella timbrica del torace
o da chiglia urlano a nulla approdo, oppure:
è opportuno il bugiardino nella scatola,
sai bene quale.
Qualcuno ha già detto che il mondo
calpestato è sicuramente il nostro primo
con vento: è il punto nel quale i guasti
spezzano viti in corriera. Il percorso
non può essere corretto. Il viaggio ti prende
tutto e ovunque non è completo. E poi
ti meravigli che la natura si disegni morta?
Non la uccidono i pittori ma i vivandieri
del consorzio del petrolio e i cucinieri
delle brigate dei banchieri. Stanno da dio
perchè Dio ha investito nel fondo della mela
e c'è chi protegge i morsi e i vissi come mi piaceva.
Cioè, inventata la macchina, ha capito che trema
quando gli scoppi si susseguono, ma il cammino
è preso in giro dai piedi prima che passi. Rifletti
su questo: più il popolo attraversa le distese
più il suo signore manca alla testa del serpentone.
Scomparire continuamente sembra il metodo
più opportuno per separare il dubbio dal mittente.
Così l’indirizzo del vento è nell’aria indubbiamente
preso da una rosa inesistente:
ma che risposte dai?
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