SOCIETA’ DEMENTE
Non è il politico l’eroe che prediligo
in questa vana società demente,
ma l’ombra sempre onnipresente
del pover’uom che ognor s’affatica.
Non è il potente né l’aulico magistrato
cui la vita a piene mani ha dato,
ma il solerte, umile ed ignoto,
che passa la sua vita in mezzo al guado.
In questo mondo ottuso e inconsistente
mi vien voglia d’urlare a perdifiato
e di lasciare al caso impertinente
di mescolar le carte da esaltato.
Ma più forte di tutto è la passione
che tien vivo lo spirito guerriero,
che m’attanaglia il cor e mio malgrado
mi spinge ad affrontar ogni tenzone.
Così passo la vita in permanenza
a raccogliere cocci e delusioni,
senza capire, per mio sommo scontento,
l’effimera durata d’ogni azione.
***
DERANGED SOCIETY
The politician is not the hero I favor
In this vain and deranged society,
But the ever-present shadow
Of the struggling common man.
It is not the powerful nor the courtly magistrate,
To whom life has given abundantly,
But the diligent, humble, and unknown,
Who spends his life amid the ford.
In this obtuse and inconsistent world,
I feel like screaming at the top of my lungs
And leaving it to the impertinent chance
To shuffle the cards in a frenzy.
But stronger than everything is passion
Which keeps my warrior spirit alive,
Which grips my heart and, against my will,
Urges me to face every challenge.
So I spend my life persistently
Gathering shards and disappointments,
Without understanding, to my great discontent,
The ephemeral duration of every action.
Translated by Franca Colozzo
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