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Semplicemente vero - Rap

di Pietro Menditto
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Pubblicato il 25/08/2012 18:43:33

perché rifiutò dall'inizio il suo dono per servire il fratello muto sfortunato a battere i morse della Legge incognita nel torace asfissiato tra le spire

 

perché fu sempre lo stesso nel frammento dell'Oscuro nel dialogo di Platone nell'abbraccio di Nietzsche  in quello della  chiesa matrigna e del suo dottore al nitrito di dolore del Pegaso imbrigliato nella città taurina magica si fa per dire

 

perché nel deserto seccò immediatamente la nostra fama

e ci fece capire che eravamo niente se qualcosa aveva

agito completamente su noi e lo adorammo quanto bastava

 

perché stabilì un'ebbrezza tra il libro da copiare e l'amanuense

e gli fece trascrivere quello per cui non erano ammesse licenze

 

perché così è quando appare, cioè sempre ( puoi chiamarla ‘natura’)

e nelle dimensioni che non caverà dal buco nero tutta la fisica più pura

 

perché il sole scoppierà e lui non ne ricaverà una sola bruciatura

 

perché quando vestimmo nostro padre morto col cuore spaccato

lui lo unse e poi lo benedisse con l'assolo del suo silenzio spietato

 

perché prima che lo pensassimo lui ci aveva già pensato

 

perché scioglie i nodi scorsoi dei nostri ombelichi

e poi li fa suonare come i flauti dei satiri antichi

 

perché nonostante lui resta sempre cicuta la più venduta

 

perché continua a chiedersi con quella sua inaudita costanza

sudando sangue a cosa sia uguale il simbolo dell'uguaglianza

 

perché erompe come le radici degli alberi da sotto il bitume

e urla che il sesso non ha sesso e non è un fatto di costume

 

perché sa che Plotino è il cazzo lungo affilato di Platone

 

perché sa che Atlandide non è una leggenda, una illusione

e che se ci fosse ancora avrebbe un suo prezzo d'ingresso

e le pagheremmo il canone di un'esoticissima televisione

 

perché sa che la Gnosi abita le fogne e le periferie e le usa

e i numeri non sortiscono a caso e il boomerang è Pitagora

prima che al mercato nero di Giza trovasse la sua ipotenusa

 

perché può fare matematica senza fare numerologia

e può anche fare l'inverso senza sentirne nostalgia

 

perché è vinto solo se è convinto come mai prima d'allora

e si fa spezzare da chi crede di esserlo e non lo è ancora

 

perché scrive versi in angoli bui e poi li critica  severo

come se non li avesse scritti lui e in galera di sé dà il meglio

e scioglie quasi tutti i lacchè e libero un po’ davvero

s'annoia e cerca sull'elenco del telefono il numero del boia

 

perché dialettico quanto basta passa tra le teste

del pater e della familia a volo e compie un miracolo

a volte di nebbia cristallina che può fare di tanti uno solo

 

perché brucia tutte le immagini precedenti di sé

 

perché talvolta a Stoccolma ha la meglio anche se…

 

perché sa perdonare essendo il per e il donare

e ha certo più di cinque stimmate da storicizzare

 

perché sembra egoista e pretende il tuo posto con una certa spocchia

ma dopo che lo ha occupato ti fa sedere sulle sue calde ginocchia

 

perché non prese mai una laurea ma è l'unico onnipresente usciere

che consente a chiunque di entrare dove quello che è può farlo diventare

 

perché accarezza la barba del monaco e la testa rasata del bonzo

ed è il pane quotidiano di entrambi e per lui non esistono strambi

 

perché ordina ai libri giusti di farsi scegliere dagli adolescenti dubbiosi

 

perché ama il popolo ma essendo intelligente si guarda bene dalla gente

 

perché lascia che sia suo fratello muto a giacere con le donne più belle

dopo averle affascinate con le frasi più suadenti che intessono le stelle

 

perché a lui da maestro vero tutto si può dire che abbia detto già

e si illumina ascoltandoci come se rivelassimo una mai detta verità

 

perché in lui tutto è stato detto ma tutto è ancora da dire

 

perché siede da solo nei parlamenti quando tutti sono al mare

e fa la sentinella ai decreti del sapere e a quelli dell'amore

 

perché è la prima e l'ultima immagine sulle retine dei kamikaze

e sa che sotto le medaglie dell'imperatore batte il cuore dell'ultimo barbone

 

perché sa che lo spirito è quella cosa che incontrando la materia con onore perde la testa e che la materia solo in presenza di quel signore

organizza nei dettagli la sua più orgiastica festa e sa pure che la materia è quel puntino nero su cui si regge in equilibrio l'universo intero

 

perché nel mare duetta con la commozione e sulla vetta è nudo

come la croce abbandonata da chi non è più perduto

 

perché è presente con la luce del giorno e nel buio del sogno

 

perché è coperto di antiche cicatrici che conoscono solo i suoi amici

 

perché fortunatamente gli manca qualcosa

 

perché porta una rosa del colore più adatto ad ogni pura immanenza

 

perché sa che la trascendenza è fatta coi detriti della nostra esistenza

 

perché le ha provate e le prova tutte e il suo alito non è il migliore

 

perché si emancipa continuamente da sé stesso e porta dentro con disinvoltura (il segreto suo più grande)  pilastri delle piramidi più perenni, d'una pietra più dura

 

perché suo fratello il cuore ha battuto all'inizio sette colpi per dirgli quanto fosse contento e sa che morte non esiste e perciò non muore perché circola con e in ogni tempo

 

perché sa vedere ed è la prima nostra lingua che tutti dobbiamo ricordare

 

perché è veramente libero in quanto sa che libero non è ma sicuramente

 

leggero

 

e allora se non è in catene, eppure libero non è, noi chiamiamolo

                                                                                                       semplicemente vero.

 

                                                                                       

 

 



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