Il libro di quasi duecento pagine del 1998 affronta, con la consueta competenza condita da ironia sottotraccia di Franco Cardini, una figura/mito come Giovanna d'Arco.
Il personaggio, amato dall'autore, che si rivolge a: studenti, insegnanti e “a conforto di chi crede ancora che la Storia offra certezze”.
L'inizio è alquanto noioso per l'elenco dettagliato di tutta, proprio tutta, la nobiltà francese e britannica dell'epoca.
Ma la maggior parte del testo non è dedicata ai due anni della battaglie di Giovanna ma all'anno trascorso in prigione e specialmente al processo.
Chiaramente Cardini si prefigge di togliere Giovanna dalla facile icona dell'eroina per analizzare con amore i passi della detenuta e i suoi (pochi) errori di difesa.
Ma è specialmente su questo, analizzando anche le modalità giuridiche dell'epoca, che Cardini, segue quasi giorno per giorno la sua Giovanna e la forza che le viene dalle sue “voci”, il suo breve e oscuro ritrattare e poi l'inevitabile rogo.
Particolare interessante è anche il capitolo finale dedicato alla cultura, principalmente francese, e alla creazione del mito di Giovanna D'Arco.
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