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La rosa di vetro.

di Stefano Verrengia
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Pubblicato il 29/12/2018 09:42:35

LA ROSA DI VETRO

 

Tu non sai
Cosa mi hai dato
Con le tue calde
Cornamuse ed i flauti
Di vento e nuvole
Nei quali ho sognato,
Ho sognato come
Uno stupido bambino!
Son alieno a quest'era
Di muse di plastica,
Di spastica brama
Di vivere, insensatamente.
Ma la mia mente,
La mia mente è un uragano,
Un piano di note folli,
Di colli di bottiglia
Spaccati in una rissa.
La mia mente è un'orgia
Di disperazione e tulipani,
Papaveri e arancione
voglia di dipingere
La velleità.
E la viltà è l'arma
Dei caduti,
Liuti di cartone,
Canzone di polvere,
Strofa di rovere
E maledizione.

Tu non sai
Cosa mi hai dato,
Un fiato fra gli affanni
Delle sigarette
E della ragione,
Un piatto di pennette
Al salmone
Nei quali ho dimenticato
Di essere chi sono.
La poesia non mi ha
Tirato fuori dal caos
Imperscrutabile
Di un battito di ciglia,
Di una danza di buchi neri.
La poesia non mi ha
Tirato fuori dai tremori
Di un vento di Dicembre,
Ed a stento riesce
A coprirmi con una coperta
Di versi e di parole.

Tu non sai cosa
Mi hai dato
In questa tempesta
Silenziosa, in questo
Buio immenso
Che non mi ha mai
Svelato niente!
Sono un demente,
Lontano dal genio
Come un profano
Dall'occhio di Dio.
E mio è il dolore
Di veder le stelle
E provare ancora
Un'immensa tristezza,
Pezza per pulire
I cessi di un pub.

Tu non sai
Che amarezza si prova
Nell'alcova sognante,
Dove piante rigogliose
Marciscono perché
Mai le ho innaffiate,
Perché nell'errate
Poesie ho soffiato
Il loro ossigeno puro!
È duro il pensiero,
Come un macigno
Al piede sull'orlo
Del fiume,
Come piume perdute
Da un'allodola qualunque.
Dunque, comprendo.

Tu non sai
Che comprendo Buchner,
Majakovskyi e Rimbaud,
Che sono pronto
A mollare tutto
Per l'illusione dell'illusione,
Per un rutto dopo
Un buon pranzo,
Per un avanzo di cielo
In un'alba opaca,
Per una lumaca succosa.

Tu non sai
Ma una rosa di vetro
Ho raccolto,
Spaccata e tagliente
Come un coltello da carne,
Come un orpello della mente.
E la donerò, la donerò
Con pazzia
A qualsiasi donna
Che sorriderà
Alla mia poesia,
che tremerà
Per un mio verso
Perso nel buio. 


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